Oltraggi da alti seggi
verso spiagge riempite da
paggi
dentro bottiglie gravide
di messaggi.
Polemici figli di oggi
colpiscono
le menti grazie ai loro
presagi.
Camminiamo su un ponte sottile
fatto di pietra leggera.
Fossili eterei
ritrovati sullo sfondo
di uno stagno nel quale
regna l’ingordigia,
fa festa l’avarizia
detta legge la spietatezza.
Moltitudini di persone
nullatenenti
vociferano cambiamenti,
si mettono in fila per elaborare
nuovi accomodamenti.
Sollievo.
Rabbia.
Detenzione abusiva o lecita
nei carceri della vita.
Nelle roccaforti del pensiero;
simili a oscure celle abitate
da frati iniqui,
grassi,
quasi nullafacenti.
Solitudine immensa.
Ansia da insuccesso che vince
sull’amore non fatto solo
di sesso.
Mortalità dilagante.
Scrivere senza la P.
Un’insegna per principianti al volante.
Volente o nolente
resto sempre seduta stante
il peggiore dei nemici
il migliore amico di chi riesce
ad allontanarsi.
Siamo pari.
Pori traspiranti nutrienti.
Trattenenti gas e liquami/scarti nauseabondi.
Organismo in subbuglio.
Scossi dall’ennesimo abbaglio
ci ritroviamo in visibilio
portatori sani di morbillo.