Il mondo è pieno di stronzi. Il problema è che bisogna sopportarli tutti, senza mai tirare la catena. È difficile sopportarne, nella fattispecie, la puzza oltre che all'orrenda forma cilindrica della quale si vestono. Sono anfibi: hanno un abito per ogni situazione e modi di comportarsi protocolli standard predefiniti da applicare alle situazioni. Agiscono per schemi ma sono lontani dall'essere abili strateghi manovranti karma positivi. Sono al massimo pedoni, posti in luoghi reconditi della scacchiera, completamente privi di alcuna dote offensiva e combattiva. Sono approfittatori. "Opportunisti" si dice oggi. Bella la tendenza all'estendere allo schifo parole che lo facciano sembrare virtù. Quello spaccia: no, tira a campare. Quella persona è estroversa: scopa col suo capo ufficio. È la poesia che ne paga le conseguenze: perde di spiritualità poichè le persone che la portano avanti, come vessillo dorato ed indistruttibile del bello e del "sentirsi vivi" abitano nello stesso mondo dei pessimi troppo "quieti" che fanno della loro routine un metodo di vita. Piano piano la fonte di ogni vita spirituale, di ogni afflato ispiratore, di ogni amore fiorito, si spegne al soffiare forte ed arrogante dei superbi mangiatori di sterco celebrale. Sfregiatori da cucina. Soppressate di farina di tapioca. Ottimo argomento è l'argomentare scemo di un essere purulento che ha bevuto lentamente birre bavaresi. Ottimo direi il pubblicare a spese tue quando alla fine le poesie sono mie. Chiedo solo un nuovo traguardo da raggiungere ed una nuova povertà dignitosa che mi porti distante dal mondo dei lussuriosi idolatri che amano il cartaceo demone riportante l'effige di qualche amabile monumento o di qualche eccentrico inventore di progresso.
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