Dovremmo dedicare più tempo a noi stessi. Dovremmo renderci conto di quanto siamo indistricabilmente uniti. Di quale sia la nostra fortuna nella sfortuna. Dovremmo stare più attenti ai piccoli segnali del nostro corpo. Dovremmo e dovremmo. Ma poi alla fine cosa facciamo. Penso proprio nulla. Non proviamo a cambiare. Non ci scuotiamo mai. Non ci avviciniamo più di tanto l'uno all'altra. Siamo un po' schivi. Siamo strani. Siamo sempre presi da noi stessi ma ciò non vuol dire che ci dedichiamo qualcosa. Ci togliamo solo altro tempo con distrazioni inutili con interessi che lasciano intuire quanto siamo tristi dentro. Quanto siamo soli. Lo sappiamo solo noi quanto siamo interessanti. Quanto in fin dei conti valiamo. Quanto possiamo fare per migliorarci. Nessuno ti conosce. Nessuno ha la luce del tuo cuore. Ancora no almeno. Ma in ogni modo la luce di cui gli altri vogliono illuminarti non sarà mai quella giusta. Avrà sempre un colore nella migliore delle ipotesi poco distante da quello che in realtà porti dentro. Solitudine e poco calore rendono gli uomini tristi, rancorosi, portatori di guerre e di odio. Poco affetto per chi ne ha un bisogno estremo. Non sei un fico in quanto tale ma perchè rendi interessante la tua vita con ciò che fai, con ciò in cui credi e anche dal modo in cui vuoi apparire. Essere è il mio limite ed è l'ostacolo più grande per chi è solo e piange lacrime nere sopra i tappeti bianchi dell'anima e si dispera perchè mai più sarà pura la sua vita. Mai più vedrà il candore dell'amore vero. Dell'amore che non finge. Dell'amore che non odia e non tradisce. Addio. Ma che peccato dirlo.
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