Cara mia amata che non mi corrispondi affato: in questo campo di battaglia della vita, sono come un Dio. Di prima classe: senza accoliti timorosi di chiedermi favori. Sono come un Dio di greche origini quando mi accingo a creare nuovi sbocchi letterali poetici. Sono come quel DIO che tante volte ci delude e ci fa sembrare meno bella questa vita. Sono come il mio Dio personale torturatore e misericordioso allo stesso tempo. Sono un Dio di miracolosa timidezza dotato di quell'ardore epico che troppo spesso manca. Sono un Dio di pulsione frenetica e disarmante. Sono quel Dio che della superstizione fa un unico rogo in cui distruggere ferri di cavallo e cornetti rosso fuoco. Sono quel Dio androgino dell'amore che non guarda in quanto hai ma in quanto all'interno umanamente possiedi. Sono come un Dio che rifarebbe tutto uguale. Compresi gli errori. Soprattutto gli errori. Nell'imperfezione si cela la maestosità dell'essere unici e inimitabili. Sono il Dio di tutte quelle strade mai percorse che ho viaggiato con la mente. Sono il Dio dei rapporti che non ho mai avuto e non ho mai sviluppato con gli altri. Sono come un Dio di quart'ordine in certi momenti in cui la speranza se ne va. Sono pur sempre un DIO, padrone incontrastato dei miei cieli e dei miei giorni GLORIOSI!
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