È la fame fisica a corrompere
o è quella economica a corrodere?
Sinceramente mi sembriamo tutti un po’ Giuda
con la grande differenza che stiamo tradendo
di continuo noi stessi
senza far parte di nessun disegno divino
con la sola speranza alla fine del mese
di un modesto contentino.
E quelli come me
sono i peggiori traditori:
promettono a se stessi fama e sogni
senza voler patir la fame
stando con il ventre pieno ed il sedere al caldo
dicendo di essere artisti
senza voler rischiare alcunché.
Che si lamentano
andando dallo psicologo
della loro insoddisfazione
cronica di cui sono quasi
la sola ed unica causa accertata.
È l’ennesima invettiva che lanciamo a noi stessi.
Artisti che scrivono sempre le stesse cose
e che si lagnano di quanto il mondo nel profondo non li capisca.
Sono, per la milionesima volta,
colpevole di tutti i capi d’accusa.
Non voglio avvocati
ne alberi ai quali impiccarmi
subenti come castigo postumo al mio trapasso
l’imposizione del mio nome
per l’eternità.
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