Torno a casa presto.
Serata serena.
Senza troppe pretese.
Piccola vacanza da una routine
infrasettimanale lavorativa.
Piccola gioia che passa
nell’istante stesso
in cui la stai vivendo.
Caldo che si attenua.
Brezza leggera e soave
che abbassa la temperatura
dei nostri corpi fin troppo caldi
dai cuori eternamente freddi.
Sera che sancisce il ritorno
ad una scrittura che da troppo
manca.
O forse sarebbe meglio dire
che manca a me.
Molti non ne avranno certo
sentito la mancanza
incolmabile!
È il vuoto che lascio tra me stesso
ed il mondo.
Vorrei ancora parlarvi
di qualcosa di migliore.
Un nuovo amore.
Ma non ce ne sono
all’orizzonte.
C’è solo una linea continua
che si confonde tra cielo e mare.
Che si perde senza possibilità
di ritrovamento immediato.
Come vorrei perdermi
nelle tue braccia
ingannatrici
che riscaldano il cuore
e che mi ammanettano
al tuo recinto
rendendomi per sempre
prigioniero
dei tuoi giochi crudeli
e sadicamente
evoluti oltre ogni limite
umanamente
calcolabile.
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