Consolido parole liquide: una volta erano gas fumante che viaggiava da una parte all'altra del mio cervello "invertebrato". Confermo a me stesso le solite vecchie cose che so da sempre e che da sempre cerco di negare. Rendo fruibile alla mia psiche piccoli frammenti di sintetico piacere altrimenti poco digeribili. Cerco di distrarmi dai miei sogni "irrealizzati" per eliminare frustrazione travolgente, donante vorticoso turbinio di leggiadre fanciulle sfuggite alle mie grinfie. Scongiuro un Dio che molto probabilmente non esiste neanche sotto forma filosofica. M'appresto a confermare a me stesso l'ennesimo tentativo andato a vuoto di trovare una felicità sfuggente mai tenuta tra le mani solo sognata attraverso cavi telematici distorcenti la realtà.
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