Sostanzialmente distante dal reale mi accingo a restare tale e quale nel mare dei Sargassi in mezzo agli smargiassi immerso all'interno di massi dalla consistenza effimera. Dilatati nello spazio tempo sono i miei "sentimenti univoci": vorrei solo per me senza rischiare senza la pelle giocare. Alla fine mi ritrovo sempre a soffrire da solo senza nessun ritrovo che mi possa ospitare. Senza nessuna baita che funga da riparo per la mia "anima stanca e denutrita". La sento come se fosse avvelenata. La dolce signora, la figa sarebbe la soluzione più facile in questo mondo di parassiti sessuali pronti a stuprare dodicenni, a fottersi le sorelline degli amici, a dissacrare l'individualità di ogni persona. E poi mi fanno i progressisti dell'oscurantismo mediatico-multimediale. Adesso che preparano "l'abbattimento dell'estremo". Tutti riuniti in un centralismo latore di piattume ideologico e culturale. L'amore se ne muore. Ho un tragico bisogno di essere me steso e di conquistare il tuo traguardo. Ti voglio o mia musa solitaria. Ti voglio ansimante nel mio letto urlante bestemmie dissolute ed impronunciabili. Odio contro il mondo che tu puoi dissolvere in un istante. Vorticoso come le tue curve che catturano ogni mio pensiero più profondo.
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