Stare a sentire è quasi inutile. Direi impossibile. Voci vacillanti prive di spessore tonale. Suoni atoni impercettibilmente udibili. Sordine poste sopra trombe che distorte provocano dubbi e clamori. Clangori evanescenti e ammutoliti dalla fine di un amore mai esistito e profondamente illusorio. Sapevo già tutto prima ancora di udirlo. Sapevo ma fidarsi e rendersene conto e tutta un'altra storia. Così gli esseri silenti che vagano per il mio cervello donano parole mute dal valore nuovo e inconsueto scuotendomi per l'ennesima volta da un torpore abituale nel quale ciclicamente mi faccio rinchiudere.
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