È la storia che ci dirà cosa è stato giusto e cosa no. È la storia che sentenzia. È sempre lei che mi condanna. Tento di fermare il tempo sempre anche se solo per cinque secondi ma è tutto vano. Tutto è inutile. A volte anche lottare lo è. Essere arrendevole mai sarò. Intrappolato sulle alte torri oscure ed imprigionanti aspetto la mia grande aquila con le sue ali della libertà spiegate che mi portano altrove. Lontano ma altrove. Fuori dalla mia condizione di negletto schiavo assopito del destino. Fuori dal mio mondo fatto di doveri quotidiani fino a ritrovarmi nelle foreste animate fagocitanti i desideri miei e degli altri. Tra alberi centenari e tra esseri impossibili ma reali. Voglio anch'io la mia terra santa in cui vedere crescere i semi fino ad alberi. Giovani virgulti forti e mai cedevoli dove poggiare le basi per la mia nuova convivenza con il nulla.
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