Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

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Un mesto ritorno a casa

 

Un artista falso. 
Un poeta insulso.
Un jazzista al neon.
Un ologramma poco definito.
Un servizievole inganno fatto di 
ingratitudine.
Un solitario essere vagante
nella desolazione del suo cuore.
Un amore gravitazionale 
che permette di circunnavigare 
tutte le acque tumultuose del mio cuore.
Una bestia, scontrosa, incazzosa,
piena di vizi.
Di stupidissimi complessi.
Un mea culpa recitato mestamente.
Un solstizio dell'anima che celebra
la guarigione della coscienza.
Inutile chiedere aiuto se non so ascoltare.
Inutile chiedere costanza quando ci si altera 
troppo facilmente.
Inutilmente continuo a chiedere. 
Inutilmente sbaglio di continuo con le persone
a cui tengo.
Quelle che porto nel mio cuore.
Feritemi ogni tanto.
Ricambiate la mia stessa freddezza.
Odiatemi se necessario.
Non vi alienerò più con i miei falsi 
problemi.
Ipocondriaco dell'anima.
Vivente con un idiosincrasia per la felicità,
sposo della tristezza.
Il fautore della morte della speranza 
chiede se esiste un perdono possibile.
Se è possibile cancellare il peso che si ha sulla 
coscienza.
Eliminarlo dal groppone.
O almeno alleggerirlo.
Roma 16-09-2007  

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