Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

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Totentanz

...e la Morte leggiadra... danza 

Se ne parla sempre.
Se ne parla bene.
Molto più spesso se ne parla
assai male.
La si esorcizza
tentando vanamente
di allontanarla.
Ci si gioca a scacchi:
marinai, guerrieri
o semplici cretini.

Quel suo aspetto
ossuto
di angelo apocalittico
fatto di ossa monacali.
Sulla sua gondola
percorre canali
infestati di carogne.
Naviga infelice
sul sangue dei suoi caduti.
Per sua mano trapassati.

Mi danza attorno
ed è l'ospite d'onore
del mio banchetto nuziale:
le sue movenze
disegnano
ombre dilatate ed aguzze
formanti cattedrali gotiche
di germanico terrore.

Il suo volto pallidamente
disegnato
si rispecchia in lune
sforacchiate:
crateri oculari
nasali e gengivali.
Il suo albino colorito
è testimonianza di onnipotenza.
È il suo essere diversa
a renderla antipatica
alla stragrande maggioranza
di questa pazza folla
che è l'umanità.

Il nostro razzismo
la rende anima piangente:
il suo lavoro pesa
sulle sue spalle avvizzite
e la sua falce lucente
è sinonimo di giustizia
finalmente uguale per tutti
come in molti hanno già
testimoniato.

Non guarda e non bada
a pelle, ai peccati commessi,
alle credenze, ai partiti,
alle qualifiche, alle condizioni economiche,
alle onorificenze, alle bugie,
ai patteggiamenti.
Reclama ciò che è suo
di diritto.
Non pratica alcuna
forma di baratto.

Danza per ognuno dei suoi
falciati.
Ci dedica attimi del suo
tempo
infinito.
E spesso e volentieri
resta con noi
aleggiandoci intorno
per parecchi istanti:
non dura, non spietata
e neanche masochista.
Semplicemente
portatrice
della bandiera
della cotanta
ed agognata
eguaglianza.
Roma 27-09-2008  a Madama Morte

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