...e la Morte leggiadra... danza
Se ne parla sempre. Se ne parla bene. Molto più spesso se ne parla assai male. La si esorcizza tentando vanamente di allontanarla. Ci si gioca a scacchi: marinai, guerrieri o semplici cretini. Quel suo aspetto ossuto di angelo apocalittico fatto di ossa monacali. Sulla sua gondola percorre canali infestati di carogne. Naviga infelice sul sangue dei suoi caduti. Per sua mano trapassati. Mi danza attorno ed è l'ospite d'onore del mio banchetto nuziale: le sue movenze disegnano ombre dilatate ed aguzze formanti cattedrali gotiche di germanico terrore. Il suo volto pallidamente disegnato si rispecchia in lune sforacchiate: crateri oculari nasali e gengivali. Il suo albino colorito è testimonianza di onnipotenza. È il suo essere diversa a renderla antipatica alla stragrande maggioranza di questa pazza folla che è l'umanità. Il nostro razzismo la rende anima piangente: il suo lavoro pesa sulle sue spalle avvizzite e la sua falce lucente è sinonimo di giustizia finalmente uguale per tutti come in molti hanno già testimoniato. Non guarda e non bada a pelle, ai peccati commessi, alle credenze, ai partiti, alle qualifiche, alle condizioni economiche, alle onorificenze, alle bugie, ai patteggiamenti. Reclama ciò che è suo di diritto. Non pratica alcuna forma di baratto. Danza per ognuno dei suoi falciati. Ci dedica attimi del suo tempo infinito. E spesso e volentieri resta con noi aleggiandoci intorno per parecchi istanti: non dura, non spietata e neanche masochista. Semplicemente portatrice della bandiera della cotanta ed agognata eguaglianza.
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