Solidità. Numero da bestia apocalittica. Pigiama a strisce su di un soffitto fatto di umide stelle. Indagatrici: le tue mani che non trovano quello che più arditamente cercano. Pressoché fusi: giunti quasi fino al limite con la testa a pezzi e le occhiaie cadenti, radenti il dolce arco delle tue tumide labbra. Rasoi falcianti giugulari danzano come pericolosi giullari disegnando burlesche sui volti di noi "diseredati". Affranti: schiacciati dentro frantoi dai quali escono colando in macabra maniera i nostri fluidi corporei destinati ad esser olio lubrificante per macchine belliche cariche d'odio. Metallico è il suono dei miei chiodi conficcati nelle tempie. Lancinanti le fitte causate. Portatrici di nuovi poteri considerati dai più pericolosi. Il punto messo a conclusione di un poema vale il tutto che non sono riuscito a darvi. Quel tutto che molto spesso ma non sempre resta fisso nella mente attanagliandola. Rendendola bomba ad orologeria prossima all'imminente e deflagrante esplosione!
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