Ombre funeste poste a guardia dello spirito dell'artista guerriero che rugge dentro di me. Citazioni da poeta romantico m’aspettano dietro ogni angolo: pretendono come veicolo la mia faccia sporca di fango che impunemente sputa sentenze da sapiente sfidando ogni malelingua puzzolente. Le vampe dalle quali sono colpito sono gli spasmi dei tarantolati che incessantemente danzano posseduti. La persiana sbatte al tempo della musica cardiaca che mi trattiene in vita, che mi consola con il suo costante dibattersi: attesta l'accorato appello per una vita fatta di codici marziali da rispettare dove l'unico padrone da servire fino alla morte sei tu, medesimo, sottoscritto, il fottuto conduttore delle tue armate sulle terre degli oppressori esterni che t'impongono dogmi la cui valenza lascia il tempo che tu sei disposto a trovargli tra i tuoi dubbi e i tuoi sterili tentennamenti.
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