Archi tesi. Frecce scoccate in quantità. Colpiscono anime flagellate. Dei obsoleti ormai messi nel dimenticatoio e declassati d'importanza. Ognuno ha nella sua faretra nuove ignominie da lanciare contro il nemico. Potenza di fuoco di un plotone. Esecuzione perfetta alla mia prima uscita in pubblico. Occhio alla penna che nella mano crea vortici verbali di potenza inaudita. Sempre uguale. Tutto uguale. Nessuna novità. Aspettati quello che già avevi provato. Nulla di sorprendente. Sempre e comunque disarmante. Imbarazzo negli idioti che non sanno capire quello che dici e che non sanno leggere le labbra del cuore. Animi ormai muti resi tali da orecchie impertinenti. Vita che si sgretola come vampiri al contatto con le prime luci della loro alba tragica. Scrivi e deteriorati. Fallo per me. Saremo in due a condividere questa piccola dose di niente che ci circonda.
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Confesso leggendo il titolo ho pensato subito alla canzone di Pierangelo Bertoli, ma ora a quelle due parole potrò affidere altre associazioni mentali.
E' cambiato parecchio il tuo modo di scrivere nel tempo, a spulciare in giro e fra gli anni c'è da avere discreti giramenti di testa, anzi "vertigini".
Un saluto