Non si è sicuri di sicurezze infondate nelle vacue parole di uomini muti che non comunicano che a gesti convulsi con un accenno di tremori malsani e odori fatti di gas nauseabondi insinuatisi nel sottosuolo dell'anima vagante in mondi inesistenti senza porre fine ad un discorso che non trova puntini di sospensione o punti decisi sui quali soffermarsi. Aiuto dall'inferno degli sgrammaticati poeti senza metrica ne pratica vocale e abilità verbale tale da potersi definire menestrelli di un tempo passato che deve ancora arrivare. Noi soli in un castello dalla forma particolare invochiamo all'ombra di pentacoli aurei pitagorici l'avvento di ere devastanti e sconvolgenti che rivoluzioneranno il nostro modo di essere e di concepire la realtà. Aulici versi e parole che aspirano ad un climax che sale e sale senza fermarsi alle vuote metafore della vita spingendosi oltre più in alto della coltre dell'ipocrisia e dell'inganno.
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