Una luce "fanciullesca" pervade la mia anima che convulsamente decide di "restare" in questo corpo privo di emozioni umane. Il mio dolce "respiro" ancora inebria i miei polmoni di aria nuova anche quando sto per intere settimane nel vizio sfrenato della mia stanza vuota. Muove le mie braccia stanche dall'amaro far nulla. Apatia generale ed una stasi temporale che non si riflette sul mio corpo che lentamente ed inesorabilmente invecchia. Solo membra appesantite da un cervello poco incline al cambiamento. Solo nebbia davanti agli occhi: fumo ed irritazione. Offeso è il cuore a cui non mostro grande attenzione: sentimenti morti conservati in armadi ormai impolverati di cui ho messo chissà dove la chiave. Anni che passano e quell'alito di vento che spira "alla fine" dalla bocca rimane vivace e limpido in questo corpo annoiato. Solo, senza dialogo spera in un risveglio prematuro prima che venga a prendermi il riposo sempiterno.
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