Cos'è che conferisce a chi scrive forza? Sarà la grandezza delle parole a farli grandi oppure il perfetto fluttuare delle energie nei discorsi. È consapevolezza. Tutto ciò che li porta a questo è consapevolezza. Il poeta è lui detentore delle psicosi del proprio "tempo" dei suoi mali e delle sue ingiustizie? Forse. È colui che non ha un filo conduttore e si divaga in mille percorsi alternativi e impervi sui quali non avrebbe mai dovuto mettere piede. Lo fanno stare male. Si sente diverso in tutto. Sentieri oscuri che fanno impazzire ed impazzendo svelano nuovi idiomi antichi impronunciabili portatori di nuova freschezza. Attraversa le varie fasi del suo destino ammesso che ne abbia uno. Si fa largo tra le esperienze e le vicissitudini allegre e tristi. Scrivere che si alterna a momenti in cui i cuori sono contriti ed inutilizzabili. Riparazioni necessarie. Lui lo sa. Fasi innovatrici e conservatrici in cui tutto cambia e in cui nulla muta.
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