Morto. Deserto di farina di tapioca. Banane fritte. Ortaggi rinsecchiti. Ottimo gusto per il macabro. Necrofagi moralisti. Nichilisti amanti dei valori. Atei adoratori di Dio. Sacramenti dissacrati. Ottimizzazione dello schermo. Alte risoluzioni per voli sopra baratri oscurati da pixel scarsamente definiti. Dossi perenni. Ghiaccio effimero. Dune modellanti distese fatte di sabbia solida. Composizioni insolite miste a menti che elaborano cose solite. Morbose. Noiose. Per niente accattivanti. Simbiosi di circuiti malati. Idiosincrasie nate in seno ad una commistione di stili che comunicano con diversi protocolli incompatibili tra di loro. Solitudine fatta di ansia. Decessi fatti di sublime bellezza: morte in apparenza. Vita estrema nella sostanza. Occorre un paradiso artificiale per mascherare la sostanza di 'sto inferno fatto di automobili ronzanti. Sinteticamente penso che tutto si giochi in un campo che ha poco di umano e molto di sintetico. Non sintetizzo clorofilla. Non mangio sostanze nocive erbacee. Modello di defunto messo in auge dalla sua morte prematura. Prega su una tomba fatta di superbia. Prega e dispensami dal castigo estremo. Arrivederci alla prossima volta in cui ho voglia di morire.
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