Non avendo altro da dire o da fare ritorno sui miei passi: piacevoli non c'è che dire ma sono sempre gli stessi, vecchi, logori, passi lenti e rimbombanti. Si odono nelle scene consumate della mia vita: scene sempre uguali. Scene che si ripetono e che muoiono all'ombra di un crepuscolo che ogni giorno diventa sempre più cupo. Mi arrangio tra alberi di arancio ed arancini andati a male: niente balli esotici a rasserenare le mie serate. Nessuna donna profumata al mio fianco ormai sblusato. Nessuna soddisfazione reale! Ma non importa. Sarà sempre un giorno nuovo quello che vedo quando mi alzo ad ogni ennesimo mattino. Mattine infinitesimali dal punto di vista del valore ma di quantità assai limitata dal punto di vista numerico. Siamo esseri già stabiliti. Esseri tutto sommato sciocchi. Esseri che potrebbero essere scambiati con altri e nessuno ci farebbe caso o se ne dispiacerebbe. Basta con questo distruttivismo ogni tanto mi dico. Preferisco lasciare agli altri il ruolo di salvatori di sta patria per la quale non ho effettuato neanche il giuramento. Infedele nei secoli.
chiudi