La mente occupata facilita l'entrata in circolo della "droga quotidiana" che costantemente assumiamo senza accorgercene. Ogni giorno "compresi quelli sacrosanti" inoculiamo nei nostri corpi smunti e nelle nostre vene spugnose la dose di veleno necessaria per proseguire la nostra esistenza. Tutti quei piccoli suggerimenti monodose per tirare a campare un giorno di più. Tutte quelle ardite premesse gettate nella pattumiera che hanno generato tutto ciò che adesso noi siamo. Quelle piccole pasticche di speranza prese anche per metà. Più ti invecchi e meno ne hai nel cassetto dei medicinali cardiaci anche se ne hai grossa necessità e il tuo organismo rischia di entrare in coma anafilattico cronico dovuto a pessimismo generico e talvolta anche cosmico. Oddio quanto odio preso costruente massicciate difficili da buttare giù che ostruiscono i vasi liberi dell'ossigeno che arriva alle cervella. Addio alla brama di potere che troppo spesso ci fotte. Piccolissime tracce nel sangue di un amore residuo dal quale a malincuore mano a mano ci disintossichiamo per perdere alla fine la facoltà di saperlo riconoscere. Al tatto mi scopro più vecchio: dentro sono come morto. Tracce apparenti di vita. Sospesi nel limbo. Soli nel deserto mentale privi di medicinali che allevino colpe e solitudine.
chiudi