Inno alla gioia
Brindo alla vostra. Alla gioia che mi esprimete e che mi donate spontaneamente. Alle poche persone per le quali vale la pena sopportare tutto il rimanente quantitativo umano che popola pesantemente le nostre vite. A quelle poche amicizie vere. A quella forza che ti sanno donare. A quell'amore che ti fa soffrire ma che ti da anche molteplici soddisfazioni e motivi più che sufficienti ad andare avanti. Per proseguire. A quelle due ore al giorno di semplicità, di rilassatezza, di felicità, di risolutezza, contrapposte a tutte le altre ore di routine che ti fottono il cervello. A quella gioia che raramente provi. A quei pochi istanti perfetti in cui sei finalmente protagonista in positivo. In cui puoi dire: "fanculo al resto, che vengano pure a buttarmi giù, io sto in pace con me stesso adesso!". A voi tutti che mi regalate motivi per sentirmi meno vecchio di quello che attualmente sono. A tutti quegli amici che ho stupidamente perso e a quelli che per fortuna ancora mi sopportano. A tutte le gioie negate. A tutte quelle lacrime versate che purtroppo servono a molto poco. A tutte quelle persone che felici non sono. A tutti coloro che cercano una strada. La propria strada. A tutte le esistenze troncate troppo PRESTO e a tutte quelle che CONTINUANO. A tutti quelli che le SPRECANO e a tutti quelli convinti di poter VIVERE IN ETERNO. Che a patti con la MORTE non vorrebbero mai venire. A tutti quelli che non s'arrendono e a tutti quelli che purtroppo malgrado mille sforzi non ce la fanno. A tutti quelli per i quali vivere è una presa a male e per tutti gli ottimisti cronici per i quali anche la morte grazie al cielo o a chi ti pare è un ostacolo superabile. A tutti quelli convinti che basta rifarsi le tette o avere una ferrari per sentirsi realizzati nella vita. A tutti i pazzi, gli assassini, i depressi, gli egomaniaci, gli ubriaconi, a tutto l'elenco di possibili relitti umani. Ai "diversi" così tanto diversi da apparire molto più veri e credibili dei "normali". Agli "abbronzati" ai "cianotici" Agli "itterici" ai "piccanti". A tutti quelli che vorrebbero avere il proprio colore senza desiderarne stupidamente un altro. A tutti voi. Proprio per tutti una volta tanto. Dedico il MIO inno alla gioia personale. Il mio europeo sfogo demenziale composto di note inconcludenti e stonate. Alla gioia che spiga come grano dorato dalla terra. Che in inverno sotto la neve dona ancora speranza alle bocche affamate che attendono trepidanti la primavera della vita.
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Sono veramente colpita! Questa poesia mi ha veramente colpito nel profondo!