Ammettere a questo mondo equivale a perdere! Annettere, espandendosi mentalmente, le idee degli altri, farle proprie e distruggerle dalla mente dei legittimi "creatori" è cosa lecita! Passare sui propri difetti e vizi è cosa naturale per puntare la luce indagatoria dell'anima contro chi si vuole scalzare, distruggere, spodestare! Essere ciò che si vorrebbe e che non si è! Essere abominevole che si aggira tra di noi con fare lucente, splendente, simile a diavoli caduti, esseri di spirito ricoperti dall'afflato del creatore, espiranti dolce calore tentante e disturbante l'umano intelletto. Ipnotizzano con lente parole dalle sembianze "umane" le nostre orecchie troppo sorde alle grida insistenti e perforanti della nostra "ragione"! Ci convincono di questo! Ci parlano di altro! Tergiversano, trastullandoci, sui veri significati della vita e ci riempiono di vacue notizie buone per l'evacuazione intestinale! Solitamente soli in mezzo agli zombie del nuovo secolo. Chi sopravvive all'attacco nocivo di ste parole venefiche, mefitiche, a volte etiliche viene preso dal vortice della pazzia e dallo spettro della solitudine acquisendone gli inequivocabili tratti somatici. Trasformati in animali da soma per i bagagli ingombranti degli esseri bigotti che ci tengono al morso! Soggetti ad una metamorfosi in cui non siamo altro che mosche costrette a gravitare sulle loro "defecazioni"! Feticisti del guano altrui! Galline strafottenti covano uova di oro nero senza catalizzatori di sorta inquinando le nostre menti, favorendo lo sfruttamento esterno, privandoci della scintilla che genera l'idea! Sottraendoci il beneplacito del dubbio. Pianto amaro del nomade solitario nel deserto.
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