Sdraiati su di un prato ricoperto di erba sanguinante sporcata dalle nostre sagome lussuriose sudiamo sotto un sole giallo dotato di raggi ormai sterili che non ci riscaldano più. Ci stringiamo più che possiamo fino a farci male con lo scopo di tenere viva la passione che in noi è nata e che le nubi degli altri tentano di offuscare e di spegnere con la loro pioggia meschina e contraddistinta dall'inganno. Il loro piovere è un continuo sparlare ed indicare con invidia quello che loro non hanno o che avevano e che adesso hanno perso irrimediabilmente. Da questo nostro stringerci capiamo che non ci staccheremo mai l'uno dall'altra perché siamo morti fuori ma dentro siamo dotati di forze agli altri sconosciute.
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