Smielate parole per chi non esiste. Soggetti vani e sfuggevoli. Inutili e fuorvianti. Idiomi troppo poetici per essere apprezzati e rivolti a qualcuno. Appellativi troppo elogianti per poterli ricondurre ad una sola persona. Mi dispiace di non potere più dedicare nulla ad un qualcosa di concreto e di esistente. Mi dispiace che non ci sia più questa persona tranne che nella mia testa. Vive altrove come mille altre prima di lei. Vive anch'essa nel mio cuore sconsolato. Vive in quella carezza sfuggita e assai delicata. Sa di buono. Di quel buono che c'era e che adesso è solo un vago ricordo olfattivo. Annusando per ore le lenzuola su cui lei giaceva in calde giornate estive piangevo fino a lavare per sempre da esse il suo profumo vergognosamente bello. Aiuto per me e per chi come me perde sempre chi ama. Vorrei ritrovarla nei miei sogni almeno. Ma di notte ho smesso da tempo di sognare. Non solo di notte. Gli occhi non li ho chiusi ma sono diventato cieco lo stesso alle bellezze della vita. Saluti e amore a chi riesce ad essere più forte della fatalità degli eventi che ci obbliga ad essere e ci schiavizza. Grazie voce nel deserto della mia anima che hai urlato per pochi mesi ridestandomi dal mio sonno atavico. Parlami di nuovo. Non ti sento. Evidentemente sono io che non ti sto più ascoltando.
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