Anche se suona un po' patetico per te... farei di tutto. Ti donerei quello che non ho mai dato ad altre. Ti darei il mio spirito: goffo, stupido, timido ma pur sempre spirito. La mia anima che vibra come corde di contrabbasso pizzicate fortemente. Se ne sei convinta (e solo se lo sei) non lasciare che nulla si intrometta tra noi: gli spigoli si possono smussare. Le posizioni divergenti si possono appianare. Non pretendo niente e forse questo è un errore: t'avrei voluto chiedere sempre se in realtà ti piaccio per come sono. Se ti attraggo in qualche modo. Lo so che non posso vincere: speravo tanto che non si intromettesse. Gli avevo chiesto più e più volte di aiutarti a capire quanto tengo a te. Quanto tutte le cose che ci possono allontanare contino pochissimo rispetto a quanto possiamo condividere insieme. Sembra veramente ridicolo ma l'ho pregato nel buio della mia stanza quasi supplicandolo genuflettendo la mia anima davanti ad un migliaio di croci sopra le quali ho crocifisso i rifiuti e le maldicenze. Dove ho sepolto in sepolcri con tanto di pietra occludente rotonda tutti i miei rancori le mie rivendicazioni passate ormai divenute totalmente inutili ed anacronistiche. Pronto a dare un'altra chance a tutto e a tutti. Sei tu la mia miccia. La mia bomba nella testa inesplosa. Vorrei che deflagrando dilaniassi il mio ego lacerandolo di te. Sentirti dentro come corpo per niente estraneo e perire delle tue ferite calde ed avvolgenti. Ci sei tu, ci sei solo tu. Vorrei donarti il mio fremito la mia febbre malarica in costante aumento corporeo. Il mio potenziale è tutto tuo: basta semplicemente sporgersi un po' di più sul ciglio del baratro per coglierlo e sfruttarne tutte le infinite e innate potenzialità.
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