Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

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Scenari cittadini

 

Totalità e incessante voglia di essere poco partecipe.
Temporaneità e immediatezza 
nelle cose che faccio.
Precario equilibrio
e dissenso nei riguardi di tutto ciò che tocco.
Usanze barbare e clacson che mi scuotono per strada.
Svicolo e mi ritrovo a fare i conti 
con altre giungle ancora più intasate.
Trovo possibilità remote 
per una possibile via di fuga.
Tuona di nuovo 
e si irrigano ancora gli occhi di qualcuno.
Lontano o vicino conta poco.
Lo si sente quell'odore di umido nell'aria.
Un melmoso sentimento che scaturisce dalla testa:
è odio che ti urta da lontano e che ti spacca i timpani da vicino.
È uno sguardo terribile.
È pressione addosso a corpi fermi ed immobili.
È tensione che puoi toccare allungando le tue appendici.
È un grido blasfemo composto dalla voce di angeli famelici.
Distensione onirica e raggelante.
Asfalto con diversa consistenza.
Esce così, da betoniere nere e cupe
un nuovo tipo di cemento mal amalgamato 
che non riesce a fare presa 
nel cuore di nessuno.
Non prende.
L'effetto che speravi non si è verificato.
Le alternative che volevi scaturissero fuori
da questo incontro col terreno
sono solo tue speranze e basta.
Senza fondamento alcuno
la testa sbatte senza protezione 
addosso a lampioni spaziali 
che feriscono più di qualsiasi elemento fisico.
Ornamentali ferite
e maniacali passioni per la sfida.
A contatto con strade nere
e con insegne al neon fagocitanti 
le anime di chi le osserva 
e di chi le riconosce
come il paesaggio della propria vita
trovo scottanti parole fatte di nulla.
Vaporose, salgono da tombini impertinenti
che con i loro sbuffi vogliono farti capire che ci sono.
L'attesa di essere avvolto dai fumi di qualcosa
è scocciante e distruttiva.
La loro azione è lenta e distorce il percepibile
che fin troppe volte con la sua essenzialità
ci ha tolto le fantasie più geniali e divertenti.
Troppo per essere così poco esilarante.
Troppo per avere la pretesa di contare qualcosa 
per alcuni di noi.
Cosa sia non lo so ma scoccia 
e si fa sempre più pressante.
Scaccia e decide chi sarà il prossimo 
a finire sotto la sua pressa 
opprimente e raggelante
fatta di ghiaccioli umidi e freddi.
Totalità di una parte di cose 
che risultano poco evidenti.
Cuori distesi e presi a calci:
moduli nuovi e vecchi. 
Cosa conta?
Ridiamo delle nostre cose 
e disprezziamo la spazzatura degli altri.
Paghiamo tasse per la nostra immondizia
e ne siamo colmi 
poiché nessuno viene a ritirarla in tempo. 
Roma 01-03-2003  

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