Da sveglio. Appena alzato. Nove del mattino. Antimeridiane. Colazione e poi di corsa dove il mondo mi chiama ad essere oggi. Luoghi visti e siti nuovi da visitare manco fossi in gita di piacere. Nessuno che racconta. Tutti fanno ciò che "devono" fare. Velocemente. Di corsa. Salutano (quando vogliono) i propri cari. Li considerano quel poco che basta per fargli credere che tra di loro c'è ancora qualcosa. Situazioni di stallo. Pochi gesti affettuosi e amore donato a piccolissime dosi pesabili dal farmacista. Bilance di precisione. Strumenti sofisticati con cui si compiono operazioni grossolane. Fitte al cuore. Palpitazioni e stress. Devastati da azioni insulse e inaspettate. Tragedie e felicità apparente. Tutto in un giorno cambia all'improvviso. Tutta la certezza o tutti i dubbi dei giorni precedenti svaniscono per fare posto ad altri nuovi tentennamenti e ad una neonata presa di posizione radicale. Comunque mi alzo la mattina sul presto notando che il mondo non cambia più di tanto. E vivo tranquillamente la mia giornata lenta e poco rilassante.
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