Distaccato ed estraniato.
Ricompongo pagine di sogni 
fatte di carta straccia riciclata.
Riletture di un passato 
che non si può più cambiare.
Giornalisti che scrivono pezzi.
Reporter alla caccia di notizie sciape
e ben poco appetitose.
Onorato dall'essere lasciato solo 
più del dovuto 
mi inerpico lungo pendii scoscesi
a pendenza costante
dove trovo ispirazione 
per nuovi incubi neri 
che infesteranno in futuro 
la mia mente preoccupata.
Ti darò l'occasione di salvarmi se vuoi
e di tirarmi bene.
Sarò più disponibile a sentire la tua voce:
mi rallenta e mi acquieta.
Mi dona una calma che mai avevo trovato prima.
Questi sono i sogni 
fatti di carta pesta 
modellabile e deformabile
da mani che ne contraggono il colore
e attraverso il contatto 
generano un calore tenue e ben controllato 
che mi culla su un’amaca fatta di liane dense 
facilmente intrecciabili tra di loro.
Le evoluzioni a mente assente 
incontrollabili e geniali
ci danno fiducia su quello che sarà il domani.
Svelano con parole monosillabiche 
arcani segreti ancora inviolati.
Lenti carri allegorici vanno incendiandosi 
man mano che avanzano 
nella folla dei guastatori di sogni.
Raffigurano speranze troppo vacue
e a volte vane 
ma che danno una forza interiore inspiegabile.
Ci donano fantasie astruse
e poco controllabili.
Ci regalano altre sostanze.
Materiali nuovi per modellare 
tutto quello che vuoi costruire.
Tutte le malte cementizie 
per consolidare i tuoi nuovi amori.
Tutto l'asfalto che vuoi 
per costruire la rampa da skateboard 
su cui far saltare da una parte all’altra i tuoi desideri.
La rete da pesca in cui imbrigliare i tuoi sogni.
Avere la possibilità di pagare per conoscere i tuoi pensieri
delicati e leggeri che volano 
nella tua mente accattivante.
Un sogno demente e idiota.
Un apparizione di te nelle vaste aule della mia assenza.
E la carta di cui sei composta 
si modella in continuazione 
dando di te nuove e continue interpretazioni stravaganti.
Una carta infiammabile 
che trova sempre nuova vita
e ci dona nuovi sorrisi 
e nuovi mostri neri 
che ci fanno ridere 
oltre il dovuto.