Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

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Prima di finire

 

Consumati dal vento.
Arsi da un sole cocente.
Docenti gravidi 
di nozioni inutili.
Notiziari flash
e bombardamenti.
Mattinate perse.
Amicizie nuove.
Smaliziati tradimenti.
La totalitĂ  dell'assenza.
Capelli crespi
e capelli ricci.
Privi di scalpo.
CittĂ  perse nel loro nulla.
Sento gemere le loro strade: 
su lungo Tevere 
c’è sempre il martellante correre 
di fantocci austeri ed impietriti.
Sento il cicalare di comari 
rompiscatole e impiccione
manco abitassi in un paese.
Sento l'impertinenza nella voce 
degli autobus
e il cigolio delle porte del quartiere.
Sento dei gatti in calore 
fremere d'amore sotto le mie finestre.
Avverto un leggero odore nell'aria 
che soffoca i miei pensieri.
Fosse qualcosa di meglio di un ristorante cinese
che con i suoi odori invade il mio naso 
allora forse mi salverei le narici.
Mi serve un attaccapanni nuovo
e una gita in Umbria da un norcino.
Ho bisogno di un maiale appena ucciso
e confezionato.
Dettato ad un trascrittore sordo.
Messaggi visivi.
Lontani dalle faccende di Roma.
Al di lĂ  dei quartieri 
e dei centri abitati
oltre i tempi calcolabili 
e traducibili in cifre.
Oltre la mia coscienza
superando la mia vita 
e la mia visione di ogni cosa.
Oltre la misura necessaria 
ad impazzire. 
Oltre, 
ma sempre prima 
di morire.
Roma 09-04-2003  

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