Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

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Paura

 

Tremando.
Restando in un buio lento.
Non mi cerco.
Di conseguenza non mi trovo:
prolissamente vago 
nei miei vaneggiamenti muti
e onomatopeici.
Adesso sentimi:
resto qui per te.
Non andartene.
Sono io che cerco te 
ora.
Non scavalcherei 
nessun cavalcavia
per raggiungerti
ma questo non vuol dire 
che sono insensibile 
e menefreghista.
Non voglio faticare.
Brancolare nel mio buio
scuro e immobile.
Denso e tangibile.
Taglia col coltello 
la mia parte 
nera.
So che non c'è passione 
che valga un suicidio.
So che tutto ciò che faccio 
è magari inutile.
Aspetto e non mi attendo nulla.
Resto tremendamente freddo.
Distaccato anche troppo.
Non voglio farmi tentare.
Voglio rivederti e basta.
Non chiedermi di più.
Non costringermi a prendere impegni.
Vieni in silenzio.
Non avvertirmi della tua presenza.
Nebbia oscura.
Meduse danzanti e deliranti
che nel nero strusciano 
contro la tua faccia.
Non vale nulla 
ciò che scrivo.
Non vale il tempo che perdo
nel realizzarlo.
Vale ciò che voglio che valga.
Veli leggeri e trasparenti 
fatti di seta oscura
che cela i miei pensieri
dietro un alone 
di grossolana ignoranza 
e noncuranza 
nei riguardi 
di ciò che si interessa 
a me.
Non vedo:
sento il tuo dolore 
piangente 
lacrime pesanti 
che risuonano come megafoni 
urlanti
che si congedano 
nell'infinità dei tempi
a cui siamo 
legati.
Roma 15-04-2003  

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