Guardo di continuo l'orologio nell'attesa di qualcosa. Muovo i miei arti stanchi in direzione della cucina. Pochi e singoli passi compiuti lentamente: idee che si suicidano immediatamente e che non escono mai alla luce del giorno. Idee tenebrose con un alone dark nel cuore. Arrivano a fondersi con corpi distrutti dal loro trascinarsi continuo. Dolci idee fatte di sole e di tenerezza, che sopravvivono il tempo di un istante fulmineo e confuso, riemergono ogni tanto in ognuno di noi. Si fanno forza emergendo dal buio ma sono le più deboli e facilmente raggirabili. Decisi, con passo fermo e sicuro sono invece i pensieri di odio incondizionato: stracciano manifesti di pace e invadono i pensieri degli altri cercando di fare leva sulla vena superficiale che aleggia minacciosa in ognuno di noi. Non tutto ha un senso e non tutto dovrebbe averlo. Niente è comprensibile e ancora meno comprensivo. I versi sussurrati dal cervello al corpo sono solo un tramite più veloce per veicolare sangue in ogni parte di esso: per fare andare più veloce un cuore lento a capire quello che in continuazione gli si dice. Tutto è soppesato più volte: troppe! Tutto è valutato razionalmente e con fare troppo attento. Un'attenzione superficiale che nega a tutte le urla mute del tuo cuore di arrivare alle orecchie di uno spirito troppo vendicativo e poco accondiscendente su qualunque questione. Sogni reali che si intrecciano e che danno vita ad un districarsi per vie folli dove ritrovi una normalità apparente e momentanea. Guido il bus che ti fa circolare in città con o senza targhe alterne. Mi immetto in un traffico lento che uccide: stressa e ti fornisce un modo immediato per procurati il veleno che cercavi. Tutti i pensieri navigano: gondole e altre imbarcazioni a motore ci sfrecciano davanti con fare furtivo. Oceani di parole gommose ci fanno rimbalzare da un capo all'altro del nostro cervello. E le rivoluzioni della mente che echeggiano ovunque sono solo manifestazioni per nascondere i soliti atti scontati di organizzazioni conformiste e fin troppo tradizionali.
chiudi