Da baracche semi vuote ti regalo una semplicità che non esiste. Ti dono un eterno e cordiale saluto che tu non recepisci. Ti adorno con parole fatte di burro ma tu non avverti la fragranza di questa dolcezza così grassa. Senti solo la flagranza del reato che nessuno di noi ha commesso. Dalle mie case fatte di bidoni spessi e trasparenti arrivano per te delle nuove idee da me concepite esclusivamente per renderti felice. Dotarti di nuovi desideri e di confini inesistenti dove puoi essere in libertà come e quando vuoi. Puoi apprendere tutto il sapere che desideri: puoi tranquillamente essere asociale. Puoi decidere di non sposarti: sarai solo una ghirlanda fatta di petali provenienti da fiori appassiti e recisi alla rinfusa e alla meno peggio accostati tra di loro che adorna il mio collo stanco di reggere una testa così pesante e così pesantemente vuota. Regalami il tuo sorriso ogni giorno. Fallo solo se ti và e se sei dell'umore giusto. Dedicarti qualcosa è sicuramente inutile: odi sentirti in imbarazzo. Odi addirittura essere considerata. Non ho pressioni addosso che mi spingano a separarmi da te. E per questo non ti dimentico ne ti escludo dalla mia vita. Ed è per questo forse che i miei totem non funzionano più. Non incanalano più flussi di energia migratoria che si sposta da un capo all'altro del mio cervello annebbiato. Sciami di pensieri dedicati a chi non so potrebbero raggiungerti e piacerti ma alle volte anche ferirti gravemente ed intristirti oltre il dovuto. Sono su di uno steccato mal messo e ridotto a pochi pali divelti e dissestati. Messi li tanto per fare e per delimitare territori immensi di cuori che non hanno limiti. Definito e il quadro che di te ho nella testa: definita come l'immagine che di te ho dipinto e che mi appresto a rappresentare nel peggiore dei modi possibili. Non sono tanto male se ci pensi. Non risentirti affatto. Tutto ciò che credi essere gentile ha un grosso e triste segreto celato dietro ogni angolo della sua bocca portatrice di un sorriso accennato. Dal tetto di queste baracche non ho intenzione di costruire parabole enormi per urlarti a gran voce il mio sentimento falso. Non ho intenzione di riparare le continue crepe che su di esso si formano e che rappresentano lo stato attuale del tuo spirito. Non posso dirti che farò cose che tu ti aspetti. Non voglio illuderti perché so che ti deluderei se lo facessi. So di non essere seduto sul trono che tutti vorrebbero e per il quale di continuo si scannano: non emetto giudizio alcuno e quindi non posso neanche consigliarti di stare al mio fianco. Non interessa a nessuno la sporcizia accumulata nelle mie prigioni di latta. Ma ti detto le mie parole mal pronunciate che forse capirai meglio di chiunque. O che forse farai solo finta di sentire giusto per accontentare le mie orecchie che desiderano solo ascoltare il tuo animo che sospira leggero e si perde nel frastuono che tutto invade e che tutto ammutolisce.
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