Dietro l'angolo e si arriva. Dietro l'angolo. Flebili speranze. Stremati da una fatica fisica e da una gelida aria ghiacciata che ci logora le gambe e ci purifica lo spirito. Il vento ci ricaccia giù perché è giusto che sia così. I momenti adatti per esercitare il proprio diritto alla sovranità . È la montagna che decide. Ostile. Abbiamo calpestato i suoi figli. Abbiamo infangato le sue nevi candide. Siamo talmente piccoli ed invisibili che non ci nota neanche e con poco impegno si scrolla questo peso infinitesimo di dosso. Voliamo sbattendo sul ghiaccio. Attimi lenti ed irripetibili. Lamenti muti e leggeri si accompagnano a mezze bestemmie pronunciate alla rinfusa. Lo "straniero" non passa. L'ennesima conferma. Difese invalicabili. Passi insormontabili e impronunciabili vengono posti a difesa della roccia venendo declamati con potenza ineguagliabile e con voce dura e severa che ricaccia a valle chiunque minaccia la vetta con le sue scarpe logore e lerce.
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