Letale dose di sottomissione. Annullati nello spirito ci divincoliamo rotolando lungo scale molto ripide ed infinite. Azzerati da noi stessi. Travasati dentro recipienti stretti che ci comprimono più del possibile concessoci dal nostro volume. Liquidi inoculati lentamente e sparsi per la terra da nord a sud. Terre arse. Crepe lunghe e profonde prive di liquidi. Gocce d'acqua artica scavano nei sotterranei dei nostri cuori congelandoli. Radiatori termici che non servono se non c'è calore umano. Patetici tentavi di scriverti qualcosa di decente. Non contare le righe ne le parole che io incido. Non soppesarle affatto. Prendile per quello che sono: accettale, come faccio io, battendole a tempo di musica su questa tastiera malconcia. Dita che pigiano e che ti portano nel mio cuore lento che a mala pena pulsa.
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