Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

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Distensione cristallina

 

Dormiente essere di luce.
Rannicchiata su te stessa stai.
Dolcemente guardi coi tuoi occhi intriganti 
tutto quello che è composto di miele solidificato.
Il tuo alone aureo riscalda gli occhi di chi lo vede 
e il tuo tepore accompagna il cuore 
di chi fortunatamente ti è vicino.
Lento è il tuo risvegliarsi
ma non mi annoio a guardarti.
Li fuori c’è un frenetico rumore sordo 
che tutto ammutolisce e svilisce.
Macchine, moto e carburante tossico.
Viali di cemento catramato
e strade fatte di corteccia di alberi
che piangono dai loro occhi resina copiosa e lenta.
Davanti al tuo essere dolcemente seducente
la luce esce per poi nascondersi di nuovo
e di fronte al tuo corpo ancora integro
tutto cerca di non sfigurare.
Malamente racconto la tua indole
profumata di strani odori piacevoli e nuovi al mio olfatto.
Donano vigori inaspettati alla mia voglia d'amare.
Danno senso a cose che non lo hanno.
Regalano all'inutilità un motivo per essere qualcosa.
Tagliano come lamette il viso di chi ti disprezza
e squarciano chi ti detesta 
solo perché non può averti.
Tu dall'alto di alberi da cui estrai la linfa che ti rende luminosa
siedi comoda e ti guardi intorno rallegrata.
Tutto il tuo sorridere trascina le menti di chi sente il tuo riso.
Ne viene stregato e segue il tuo suono chiassoso.
Lanci messaggi leggeri che si propagano nell'aria
e che arrivano soavemente
alle orecchie del cuore di chi sa udire la tua gioia.
Ma è tardi per me e per la mia frenetica
voglia di correre
e per la mia sordità che più di tanto non vuole ascoltarti.
È tardi, ma tu mi accompagni sempre come sogni fatti di rugiada 
imperlati dal tuo nettare
e dolci della tua tranquilla onestà.
Roma 17-03-2003  ad un qualche amore sfumato

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