Dormiente essere di luce. Rannicchiata su te stessa stai. Dolcemente guardi coi tuoi occhi intriganti tutto quello che è composto di miele solidificato. Il tuo alone aureo riscalda gli occhi di chi lo vede e il tuo tepore accompagna il cuore di chi fortunatamente ti è vicino. Lento è il tuo risvegliarsi ma non mi annoio a guardarti. Li fuori c’è un frenetico rumore sordo che tutto ammutolisce e svilisce. Macchine, moto e carburante tossico. Viali di cemento catramato e strade fatte di corteccia di alberi che piangono dai loro occhi resina copiosa e lenta. Davanti al tuo essere dolcemente seducente la luce esce per poi nascondersi di nuovo e di fronte al tuo corpo ancora integro tutto cerca di non sfigurare. Malamente racconto la tua indole profumata di strani odori piacevoli e nuovi al mio olfatto. Donano vigori inaspettati alla mia voglia d'amare. Danno senso a cose che non lo hanno. Regalano all'inutilità un motivo per essere qualcosa. Tagliano come lamette il viso di chi ti disprezza e squarciano chi ti detesta solo perché non può averti. Tu dall'alto di alberi da cui estrai la linfa che ti rende luminosa siedi comoda e ti guardi intorno rallegrata. Tutto il tuo sorridere trascina le menti di chi sente il tuo riso. Ne viene stregato e segue il tuo suono chiassoso. Lanci messaggi leggeri che si propagano nell'aria e che arrivano soavemente alle orecchie del cuore di chi sa udire la tua gioia. Ma è tardi per me e per la mia frenetica voglia di correre e per la mia sordità che più di tanto non vuole ascoltarti. È tardi, ma tu mi accompagni sempre come sogni fatti di rugiada imperlati dal tuo nettare e dolci della tua tranquilla onestà .
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