Cronico da mattina a sera. Mal di testa a bestia. Fisso sul mio cranio. Un teschio fosforescente mi saluta sorridendo. Vertebre sonanti lasciate vibrare al tocco di femori incantati. Fungono da vibrafoni calmi e acuti. Trombonisti in frac fanno il loro solo e mi guardano attenti: scendono dal palco tra gli sguardi dei presenti e mi scrutano amichevolmente. Parlo ai loro vestiti eleganti ma poco snob. Spocchiosi clarinettisti incapaci di sognare e di far sognare a loro volta, fanno i superiori riducendomi a fumanti ossa con le loro note disprezzanti. Segregate assonanze escono da trombe urlanti che gridano gospel seducenti e trionfano su suoni lievi fuoriusciti dai violini che si contorcono in lamenti buffi. Un pianista su un'isola alla deriva fa arrivare le sue vibrazioni dove ognuno può sentirle. Sassofonisti come scheletri che danno fondo all'aria nei polmoni compiono evoluzioni tecniche senza precedenti registrati negli annali della musica. Chitarre seducenti e ammalianti, distorcono l'effetto vibratorio veloce rendendolo più febbricitante e lentamente irritante facendolo arrivare al culmine del niente in un istante di nulla relativo.
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