Ho scritto un patto ed aspetto Aspetto un domani assai lontano Un domani fatto di nuove sensazioni Un futuro di bibliche interpretazioni Un nulla cosmico che mi invade E che non mi concede niente Io non mi concedo altro È la vita che non me lo permette Pensando alla tua voce Ricordo il suo eco Tenebroso specchio cupo Che non riflette suono alcuno Mi domando se ti importa Di sapere della sorte Concessati dal mondo O dalla proverbiale morte Una morte sottile fatta di vento Che trapassa con falci eteree lo spirito Una piangente triste immagine di sé Che non ci appartiene ormai più Non è più nostra Ma tanto ci somiglia Ha tratti somatici identici E mi identificano subito Subito il beone Immediatamente sono fuori Zero permessi Solo doveri. Obbligazioni Solo percosse ingiuste Da mani giudicanti Che non conoscono ma dicono Che non ne sanno ma ci campano Sopravvivono grazie a noi A noi e alle nostre sconfitte parziali Si fanno forti con continui scherni Sono solo schermi acidi con cui respingono Rifiutano l'essenza della terra Una terra malefica come un rock Dannato e diabolicamente costruito Per farci retrocedere nel baratro del nulla E qui salvandoci con note vibranti Sotto lune piene annacquate Offuscate da nuvole di odio Tutti quanti come lupi ululanti
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