Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

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Si torna... dove non c'è nulla

 

Torno.
Torna sempre qualcosa.
Torno all'inizio passando per il via.
Senza proprietà.
Senza titoli di banca.
Bot e quant'altro.
La gente torna.
I conti tornano.
Almeno così dicono.
Torna tutto daccapo.
Ciclicamente ricomincia un periodo lungo che poi riporterà
                           [la situazione allo stato di partenza.
Torna l'insistenza di gente che si ostina a ripetere ciò che ha
                                                      [già fatto.
Ha paura di azzardare.
Ha paura di mettersi in gioco.
Provano a fare i creativi con roba trita e ritrita.
Torna la malattia mentale e non di gente che dice di
                                                [essere migliore.
Migliore di chi me lo devono spiegare.
Gente che non dovrebbe neanche essere alfabetizzata.
Gli concedono anche il dono della parola.
Gli consentono di inveire contro tutto e tutti.
Torna lo sproloquio.
Torna l'indecenza.
Torna tutto ma la pietà quella non torna mai.
Perché non c’è mai stata.
Non è mai esistita su sta terra.
A nessuno frega cazzi di niente fino a che non si ritrova
                                        [nella stessa situazione.
Situazioni di merda che nessuno può evitare.
Tornano a divincolarsi ma è tutto più difficile.
Torno a scrivere e ciò mi salva.
Non mi interesso degli altri se gli altri non sono interessati.
O più che altro interessanti.
Terzi posti.
Torna sul podio la merda e la cupidigia umana.
La speranza è sempre terza.
La speranza torna quando vuole.
Studia e prenditi un pezzo di carta.
Non si sa mai.
In caso di necessità può essere utile per pulirsi.
Ma torniamo a noi.
Non tornano i conti per gente che non torna mai.
Non torna con se stessa.
Fa il bilancio globale del suo essere e non sta mai all'attivo.
Passivamente sempre in rosso.
Senza un Caravaggio.
Con un solo Montessori in mano.
Non ci siamo.
Mi dispiace non risultare nemmeno a me stesso.
Ma adesso torno con un basta al capezzale di nemici che
                                                  [non mi voglio.
Alla casa paterna che ormai mi ha disconosciuto.
Sono solo.
E torno nelle mie lande desertiche ogni giorno.
E qui mi crogiolo al sole.
Un sole infetto che fa tornare su di me i neri riflessi di una
                                             [vita fatta a pezzi.
Pezzi singoli che non si concatenano e tanto meno si incastrano
                                                       [tra loro.
Non sono sequenziali.
E torno sopra i desideri ormai svaniti in cassetti pieni
                                                      [di ideali.
Ideali ormai perduti poiché contaminati dal mondo in cui vivo.
Non sono sopravvissuto al suo retaggio.
Ti ribelli ma in qualche modo resti sempre il suo ostaggio.
L'ostaggio che tiene sotto tiro ogni secondo della tua breve vita.
La nostra storia.
Tornerà ad essere sempre lunga due secondi in proporzione alla
                                           [lunga vita del cosmo.
Torno e non sono troppo felice nel farlo.
Tornare sui propri passi per pentirsi.
Tornare a ripercorrere un passato che non avresti mai
                                                  [voluto vivere.
Ma vivendo il passato ormai si è auto sepolto alle tue spalle.
E quindi torna a vivere il tuo presente tornando ad un futuro
                      [in cui magari riuscirai a non tornare più.
In cui il cerchio si spezza e tu sarai libero di viaggiare lungo
                                      [altre traiettorie fottute.
Torna pure ma non chiamarmi.
Non voglio tornare più.
Una volta finito il cammino voglio restare fermo.
E guardarvi dal mio monte per l'eternità.
Roma 05-06-2002  

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