Ho preso i soldi. Adesso scappo. Sono andato via. Per la strada gente asettica fatta di lattice. Plastica troppo morbida. Flessibile. Prendi i soldi. Io scaravento all'aria sogni. Sogni putridi mangiati da vermi. Incancreniti. Cervelli ormai andati. Stazioni della metro. Desolazione di continuo. Onomatopee e colore. Più grande e più forte. Fammi vedere. Sbatto le porte di sta casa. E poi silenzio. Troppi attimi lenti e muti. Muti come la mia anima che non sa più gridare. Muti ma capiscono ancora. Sudando nella stanza della nebbia. Accecati dalle brutture. Persi nel giallo acido dei taxi. Persi e nulla più. Sarai immerso nei bonsai. Ti sentirai alto. E poi sparirai. Come tutti gli altri.
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