Spokom - Sporadike Komunicazioni - Petrivelli Stefano

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Falso boomerang...

...che non torna indietro 

Non mi puoi convincere nemmeno col ricatto.
Io non mi sposto.
Sono giornate perse le tue nel tentare di convincermi.
Convincermi a rinunciare.
Ma sei pazzo o cosa.	
Serro la mandibola ancora più tenacemente dal momento che so
                                           [che sei nei paraggi.
Sto sul chi va la e non sull'attenti.
Attenti si ma non sto al militare.
È inutile tentare.
Fai qualcosa di più utile.
Non voglio che tu decida per me.
Sono.
Sempre io.
Colui che viene su dalla fossa.
Qui scattano giorno dopo giorno nuove guerriglie in stile mad max.
Ma io non sono né Mel Gibson né uno dei suoi spietati avversari.
Sono un buono che vorrebbe fare il cattivo.
Sono quello che vorrebbe distruggere il mondo ma non né
                                                   [ha le palle.
Sono io.
Eppure non lo sono.
Ma chiunque può capire che si trova davanti ad uno squilibrato
                                                       [mentale.
Mentalmente confuso.
Un essere pieno di paradossi che si perdono nei suoi anni vissuti.
Dissertazioni lunghe quanto un anno luce.
Lunghe e incomprensibili.
Retorici e alquanto squallidi luoghi comuni.
Eppure funzionano.
Sono loro che muovono le azioni di chi la pensa in maggioranza.
Abita la casa di chi non ce l'ha una casa.
Vesti di stracci che a mala pena si possono chiamare vestiti.
Ma niente ci fa.
Io sto qua e tutti i giorni ne sento di nuove.
Nuove sempre uguali a cui mi sto abituando.
E nella nebbia del mio cervello mi perdo sempre di più.
E non mi ritrovo come in preda ad allucinatorie visioni di me
                               [stesso a cui domando dove si trova
                                  [l'uscita del cinema più vicina.
L'exit come un tunnel che mi porta fuori dal mondo terreno.
E fuori sono contento di esserci.
E mi libero di chi ha voluto mettermi ste sbarre per forza.
Con liberatorie grida io scardino le viti che tengono insieme
                                                [la mia esistenza.
E dell'esistenza me ne fotto.
Perché voglio così.
E non mi chiedere se voglio vivere ancora.
Tanto non rispondo.
Poiché non ti sento più.
C'ho il filtro per le tue stronzate.
Un antidoto al veleno anfibio che mi inoculavi a piccole dosi.
Io adesso centellino ogni mia risorsa.
Risorgendo nel mio essere nulla poiché più non voglio essere.
Roma 10-12-2002  

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