"Sono ancora i piedi dopo un tot di trash. Già testimone di troppi flash". Questa è la colonna sonora che ho scelto. Questo è quello che di continuo io sopporto. Lascia perdere la sintassi perché è tutta sballata. Cerca di carpire il contenuto di quello che scrivo. Uno come me che scrive rimanendo in piedi. Più mi buttano giù e più mi tiro su. E non è la Lavazza che mi sponsorizza. Fanno di tutto per renderti la vita un inferno. Ma la vita lo è già da sola. A cosa serve gente che te la complica? A niente. Serve per leccare il culo ad altra gente che ha bisogno [di farselo leccare. Perché senza quelli che gli leccano il culo questi tizi [sono niente. Sono in piedi ormai da ventitre anni e non sono mai riuscito [a placarmi veramente. Vado per i ventiquattro. Un altro anno strano e schifosamente bello. Forse il migliore della mia vita. Quello che sta per venire sarà uno dei peggiori. Me lo sento. Non me la tiro da solo. Sono solo cosciente che è iniziato portando onde negative [al mio cervello. Grandi colpi d'ascia eterea che mi scolpiscono. Mai io resto fermo. Non cado a terra. Barcollo ma non mollo come quando bevo. Esagerare stando in piedi. Messo in ginocchio ma poi mi rialzo. Da solo. Sempre e comunque da solo. Non per orgoglio. Non per dimostrare agli altri ciò che valgo. Ma perché non ho altra scelta. Una fottuta scelta non c'è per me. Obbligato dalla vita a fare da solo tutto quello che [gli altri fanno insieme. Tutto. In piedi ci resto da solo. Senza inutili stampelle. Senza inutili oche travestite da amanti mendaci e insulse [portatrici di disgrazie. Senza una cretina o un cretino alcuno che mi dice fai [questo o fai quest'altro. Senza. Sono privo di ogni cosa che in realtà mi spetterebbe. Sono così diverso che io resto in piedi mentre deficientelli [saputelli frignano stando seduti in terra [perché hanno perso qualcosa di importante. Questo regno della merda in cui vivo m'ha tolto l'anima. Mi ha tolto ciò in cui credevo e mi ha disilluso dalla [convinzione che una soluzione poteva essere trovata. Guarda al meglio per te stesso. Gente on-line che consiglia cosa fare in ogni situazione. Ti insegna ad autovalorizzarti. "Ti insegna pure a pisciare". Io quello che è giusto per me lo so. Devo andarmene. In un modo o in un altro devo andarmene. Da questo mondo. Da questa terra che io amo ma che non mi comprende affatto. Stanne certo che alla fine io sto in piedi. Gli attimi di sole sono pochi. La pioggia scroscia più vigorosa e ci mette un attimo [a ricomparire sul mio mondo appena riscaldato. Ridiventa tutto tetro. Io sto al tappeto mentre l'arbitro conteggia. Lunghi attimi. Poi mi rialzo. Mi fanno offese antiche. Mi pongono nuove ipoteche sulla vita. Le mie assai fatiche della psiche sono gettate tra le ortiche. Giro allucinato tipo un reduce. Vedo gente con cartellini appesi all'alluce privi di vita. Niente all'orizzonte. Bisogna attendere i nuovi eventi. Pochi secondi regalano altre lapidi su cui piangono madri [che hanno perso ciò che egoisticamente hanno amato tanto. Ciò che hanno messo al mondo soltanto per farlo soffrire. Cercano una cura efficace. Ma invece trovano solo ostacoli che impediscono ogni via [d'accesso e ogni via di fuga. Sono costernato dalla merda che ingoio. Gente che ti ingozza di sta robba e vuole che poi tu gli caghi [ogni giorno un sorriso sincero. Vuole che tu sia felice. Anche se ti scaricano liquami nauseabondi nello stomaco. Vogliono che tu abbia sempre l'alito profumato. Fatemi il piacere di camminare ogni tanto con le vostre gambe [e di andare al primo punto d'informazioni [per un vaffanculo gratis. Segui bene quest'istruzioni che ti danno. Sarà la prima volta che fate qualche cosa per l'umanità . Sappi che sto in piedi di fronte al monumento della vostra dea [chiamata "piagnisteo". Sappi che verrà smantellata. Sappi che io sto ancora dritto sulle mie gambe. Cederanno in seguito ma adesso sono salde. Salde sopra la tua faccia. Invoca la pietà di chi sordamente non riesce a sentirla. Fatti un favore. Non parlare. Così non sprecherai fiato. Ancora in piedi. Infelici sul presente. Ma in piedi per fronteggiarlo. Da soli in mezzo a branchi di buzzurri. Pascoliamo senza gregge né pastore. Senza alcun maestro che ci indica la via da seguire. Perseguitati dagli altri. Ma ancora in piedi.
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