Non voglio entrare nel paradiso dei normali. Preferisco di gran lunga il mio inferno personale!

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Robert Johnson… 1° estratto sulla ruota lisergica di Roma

Pomeriggio tendente a sera
da ubriaco.
Degustazioni ipocaloriche.
Cibo per celiaci.
Organismi biomeccanici
modificati.
Alito di vento mefitico.
Programmi di un palinsesto
vuoto che rasenta
la pochezza.
Immondizia regalata:
dono per principesse
perse nella parte bassa
della città.
Un lisergico viaggio
di rima trattata al petrolio
intrisa di acido
pervasa dal misticismo
del bounty killer
portatore di cinica
giustizia.
Vendetta – Vendesi – Wanted.
Aggiungi un’altra riga:
tracciane una sulla
frase che non gira.
Causa malfunzionamenti
linguistici.
Strappi sostanziali
sui fogli ingialliti
del mio romanzo autobiografico.
Stappali sti due litri
di rosso:
offrimi un viaggio gratis
nel tuo vigneto allucinogeno.
Grappoli blu, rossi,
tendenti talvolta all’indaco
premurosamente freddo.
È il trionfo del gioco
del lotto.
Delle parole estratte a caso
dal vocabolario.
È il confermarsi del mio impeto
dialettico
del mio riversarsi
simile a valanga
fangosa
sommergente orecchie
da tempo sorde
agli stimoli della voce.
È l’ennesima ricerca
tra mille spazi bianchi
del mio amore
rabbiosamente perduto
e mai ritrovato.
È il vagare sul limitare
del confine:
la mia anima a penzoloni
su fili di stendini.
Il mio corpo che vibra
di furore diabolico:
stringo patti illegali
nei pressi di incroci suddisti
che mi rendono finalmente
nuovo cantore
dei miei tempi malandati.