Cangianti folate d’idiozia.
Repentini sbalzi di umore nero.
La Maîtresse è uscita a pranzo
insieme al Capitano
indossando il vestito buono.
Quello di una domenica malsana
fatta di ideali promisqui.
Fatta di gelide folate di vento alieno
imbellettata di cipria sopra al naso.
Al di sopra resta:
oltre la morale
oltre il benestare di una società
paramilitare.
Oltre il tuo stesso senso sciocco del pudore.
Monache dozzinali
comprate a pacchi come uova ormai
scadute o che nel migliore dei casi
sono state già fecondate
da un gallo arrogante.
Proprietario è San Michele.
Cavalli che mangiano capelli color fieno
alle persone esposte per troppo tempo al sole.
Confusione assoluta.
Pugni stretti.
Segni sul viso
come lividi continentali
che vanno alla deriva.
Separazionisti:
dividono i tuoi tratti somatici
rendendoti cubismo istantaneo.
Pronto in due minuti di frenesia epatica.
Brontolio. Burp.
Fame ancestrale per corpi vaganti
solo accidentalmente su questa terra.
Un abbraccio ruvido con l’asfalto:
riluce di un colore luminescente
che mi irradia di scorie nucleari
rendendomi nuovo paladino
di una casata di supereroi
di cui nessuno vuole leggere le gesta.