Dal lamento bukowskiano
si alza un canto di disperata
speranza.
Speranza di un mondo fatto
di lattex
usato per stampare
solo cloni belligeranti
di noi stessi.
L’unica via di salvezza
resta quel crocefisso
nella mano serrata di un
morto
rappresentante l’umanità tutta
e il suo lento ed improrogabile
declino.