Confusione semplice.
Debiti ormai estinti
ed estintori messi in addebito
sulla tua busta paga.
Società fallite e falliti
che si mettono in società.
Forza come gruppo
e branco hanno detto.
Un esercito di conigli
malpensanti
ed otturati dalla nuova
merda del duemila.
Quella verde.
Quella cartacea.
Quella insomma.
Sostanziali balzi nel nulla
ed un nulla che balza
nella tua sostanziosa
matassa di banconote
mio caro ammobiliato
porco da vetrina.
Prosperoso essere
che imbrigli
con legacci d’oro
le tue parole inutili
ed inutilmente pronunciate.
Ottimi passi in avanti
dove avanti è dietro i tuoi passi
ormai percorsi
e dove le tue idee
sono messe in gabbie
ermetiche ed invisibili
da mostri di mercurio
a cui sale facilmente
la temperatura.
Scarti di matite fosforescenti
che colorano
soltanto a tratti
e scrivono solo
quello che vogliono.
Poeti inutili
e falsamente poetici
come il sottoscritto
cercano nuove formule
magiche senza falsa modestia.
Assoluta voglia di essere
assoluti
senza bisogno di
sistemi di riferimento
che ci impongano leggi
di gravitazione universale
intorno a pianeti che non ci interessano
e che non vogliamo
assolutamente esplorare
con navette sudice e marce
della sostanza verde e melmosa
chiamata
merda del duemila.